Gli Ambasciatori della Fondazione ISAL

Onorevole Livia Turco. Politica italiana, presidente Fondazione Nilde Iotti, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Ministro della Salute 2006-2008

“Sostengo la Fondazione ISAL perché con straordinaria generosità e competenza combatte il dolore cronico in tutte le sue forme e migliora la qualità della vita delle persone a partire da quelle più deboli”

Maria Pia Garavaglia, Politica italiana, vice presidente del Comitato Nazionale di Bioetica, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Ministro della Sanità (1993– 1994), ex presidente Croce Rossa Italiana (1998-2002)

“Assieme alla Fondazione ISAL operiamo per poter realizzare un IRCCS dedicato al dolore. La dignità di ogni persona è un primato etico da rispettare ed esige che non si lasci soffrire inutilmente un paziente. Per i credenti c’è stato un messaggio chiaro “andate e guarite” e già da Pio XII i medici hanno avuto indicazioni chiare di non far soffrire inutilmente i pazienti.”

Vittorio Adorni, Campione di Ciclismo. Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.

La Fondazione ISAL è impegnata con tanti amici e collaboratori per una lotta molto importante, migliorare la vita di tutti noi con “la Terapia contro il dolore”.

Alessandro De Angelis, giornalista.

Aiutare chi vive nella sofferenza quotidiana prodotta dal dolore cronico è un impegno al quale nessuno dovrebbe sottrarsi.
Per questo sostengo la Fondazione Isal : perché grazie alla ricerca ogni malato abbia la cura di cui ha bisogno

Michele Pittacolo, atleta pluricampione del Mondo di paraciclismo su strada e pista

“Capita, a volte, che il dolore diventi una presenza costante nella nostra vita, che vuole fermarti ed impedirti di fare ciò che ti piace. Ma <<Chi si ferma è perduto! Mai mollare!>>; questo è il mio motto ed è l’invito che rivolgo a quelli che, come me, conoscono il dolore cronico”.

Franz Di Cioccio, Musicista e compositore Premiata Forneria Marconi (PFM)

Sul treno della Vita, il dolore è un passeggero abusivo. Facciamolo scendere. Io sono dalla parte di ISAL contro il dolore.

Monia Angeli, cantante e artista. Direttore artistico e produttrice teatrale. Direttore della BIM Music Academy.

“Non dobbiamo rassegnarci al dolore e non dobbiamo abituarci al dolore, me lo ha insegnato Isal, mi ha insegnato che tutti insieme possiamo vincerlo, per noi per i nostri cari e per tutte le persone che soffrono”.

Gabriele Cirilli, attore e comico

Dolore? No grazie!

 Michele Zambelli, Skipper (credits foto Enrico Bondi)

Dalla parte di ISAL contro il dolore

Stefano Tentoni, Medico. Cavaliere Ufficiale al Merito dell’Ordine della Repubblica.

Con ISAL la ricerca Italiana nel mondo per il dolore.

Enrico Fabbri, imprenditore

“Noi, più consapevoli con il dolore, ma anche più sereni e concreti”

Fabrizia D’Ottavio, ginnasta

Nello sport bisogna imparare ad abbracciare la sconfitta per trarne lo slancio necessario a migliorarsi in vista della sfida successiva.

Credo che, allo stesso modo, occorra imparare ad abbracciare il dolore per trasformarlo nella benzina necessaria a percorrere il proprio viaggio con maggiore consapevolezza, forza ed entusiasmo.

Ammiraglio Aleardo Cingolani

Avanti tutta contro il dolore con ISAL!

Valentina D’Andrea,  Autrice, Attrice, Regista.

Non Chiedermi del mio dolore,
E’ sempre con me.
E’ lui che mi addormenta la notte ed è lui che mi sveglia al mattino.
Non chiedermi del mio dolore.
Dammi una mano e fammi Danzare,
Apri i miei occhi e Mostrami ciò che Non Vedo

Teresa De Sio, musicista e scrittrice

Il dolore cambia le persone e cambia la loro visione del mondo. Forse non subito, ma quando parliamo di dolore cronico allora lentamente, gradualmente e inesorabilmente le persone sofferenti modificano il loro stile di vita, e tutto il loro approccio con il resto del mondo appare dominato solo dal peso della sofferenza e viene meno anche la capacità di giudizio e di libera scelta. Il dolore cronico penso, vada combattuto perché tra i suoi effetti più gravi c’è quello di togliere a chi soffre ogni libertà.