Terapia del dolore cronico

Il nostro ambasciatore Michele Zambelli è in salvo dopo il naufragio nei mari del nord

“Grazie a tutti per il supporto e grazie alla Royal Canadian Air Force. Ho perso la deriva a causa di una collisione e la barca si è riempita d’acqua, quindi sono stato costretto ad abbandonare Illumia 12. Ci sarebbero tante cose da raccontare, dallo sguardo di chi mi ha salvato allo strappo di ciò che ho lasciato. Ma questa è una storia che vi racconterò più avanti…” 
Con queste parole il nostro ambasciatore Michele Zambelli ha rincuorato chi ha seguito la sua vicenda con apprensione in questi ultimi giorni. Il giovane skipper forlivese, campione di traversata in solitaria, aveva intrapreso la sua impresa più difficile: Ostar, la traversata dei mari del nord, la rotta del Titanic tra gli iceberg e i venti gelidi contrari. Lo avevamo intervistato poche settimane prima della partenza, ci aveva parlato della solitudine, del sublime che scopre chi arriva a toccare il limite del mare e dell’allegria del vedere la terra, ci aveva raccontato un naufragio scampato e lo sguardo di un delfino che nel momento più difficile arrivava come un segno di bene; «qualche volta hai solo bisogno di essere guardato da qualcuno» ci aveva detto con la sua limpida verità. Anche in questo messaggio Michele parla di uno sguardo, ma prima di vederlo questa volta Michele ha dovuto guardare negli occhi la tempesta perfetta. Qualche giorno fa il barometro è precipitato a 967 millibar, si è generata una depressione gigante nel Nord Atlantico, venti fino a 60 nodi e onde che hanno raggiunto i 10-15 metri. Al centro dell’inferno c’era anche Michele con la sua Illumia 12. Un uomo solo in un guscio di noce, questa è la traversata in solitaria in Classe 9.50, Michele è stato uno dei tre velisti che hanno lanciato l’SOS, al largo di Terranova, la sua regata stava andando bene, il 5 giugno aveva scritto «Oggi ho fatto la virata più impegnativa della mia vita», eppure il giorno dopo era ancora saldo in terza posizione in Classe Gipsy Moth. 
“La barca dopo la tempesta era perfetta, – dichiara Michele Zambelli con un messaggio – stava benissimo. Nella notte di ieri, verso le 4 della mattina, una forte collisione con un oggetto galleggiante e non identificato ha colpito la chiglia della barca, che dopo pochi minuti si è definitivamente staccata. La barca si è subito riempita di acqua ghiacciata ed era impossibile navigare”. 
Forza Michele, nessuno meglio di un eroe come te può rappresentare le persone che con coraggio tengono la rotta nella tempesta! 

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